Quando fu concesso dall'Ufficio delle Privative Industriali di ritrarre copia della descrizione e dei disegni depositati dai Sigg. Russo e Laurenti il 28 Luglio 1901 per ottenere la Privativa sul Cleptoscopio restai meravigliato di quanto avevano esposto.

La loro trovata era priva di qualsiasi valore tecnico. Linvenzione consisteva nella rappresentazione di parti ottiche con le quali non si sarebbe mai conseguito un soddisfacente risultato. Tutto ciò non rappresentava che quanto i suddetti Signori avevano arguito parlando del Telops con i tecnici della GalileoCiò fa pensare che loro principale intenzione era di intralciare con un Brevetto qualsiasi le pratiche che l'Officina Galileo faceva al Ministero della R. Marina per l'accettazione del Telops e di acquistar tempo per sostituirsi all'Officina sperando di venir a capo di qualche possibile soluzione... Vien di fatto di supporre che se nell'Agosto successivo fu possibile presentare alle Personalità del Ministero della R. Marina l'apparato ottico di cui era oggetto l'articolo della Tribuna, deve essere intervenuto qualche competente ottico a rimettere in carreggiata il Cleptoscopio . ( A ) 

Comunque sia, le modifiche arrecate al Cleptoscopio furono oggetto di un Supplettivo, in data 4 Settembre 1901, che i Sigg. Russo e Laurenti chiesero per il loro precedente Brevetto. Poco prima di loro presentai all'Ufficio Privative la domanda per i due Brevetti, di cui ho parlato precedentemente; uno sui Canalizzatori di fasci ottici; (pag 10 doc orig) 

l'altra sull'applicazione di tali principi rappresentata dal Telops, quale strumento per la navigazione subacquea. Nei disegni e nelle descrizioni che presentai esposi in modo chiarissimo il principio sul quale era fondata la mia invenzione, principio eminentemente razionale dal quale non ci si può scostare per realizzare un soddisfacente apparato ottico per la visione indiretta a largo campo. Ciò appare evidente dall'esame dei disegni accompagnanti le descrizioni, nei quali tracciai il vero percorso dei raggi luminosi a traverso le lenti. Le mie descrizioni  e disegni dimostrano in modo ineccepibile che il Telops non è il risultato di fortuita improvvisazione, ma di concetti chiari in materia d'ottica quale poteva avere persona iniziata in quel ramo. (pag 11 doc orig)

CAPITOLO 3°

Pochi mesi dopo che mi ritirai dalla Officina Galileo (anno 1906) la Società An. della Officina Galileo si mise in liquidazione; ad essa subentrò ad esercitarla altra Società Anonima che s'intitolò S.A. delle Officine Galileo (officine al plurale). Quella società rilevò quasi tutto il macchinario e tutto il Personale della cessata Società, compreso quello dirigente, in tal modo potè continuare nelle consuete lavorazioni e, fra queste, si propose di dare impulso alla produzione dei Periscopi che per le accresciute richieste dall' Estero prometteva di riuscire molto redditizia.

I soci più cospiqui della nuova Società erano il Comm. Ing. Giuseppe Orlando dei Cantieri Navali di Livorno, il Senatore Comm. Guglielmo Marconi e il Comm. Volpi ( ora Conte di Misurata); il primo: Presidente della Società e i secondi vice-Presidenti.

L'avvenire della nuova Società si presentava sotto buoni auspici,  inquantochè per le adeguate disponibilità finanziarie e per alcune Peronalità del suo Consiglio era in grado di coltivare con profitto i numerosi affari imbastiti all'Estero dalla cessata società. Con un così promettente avvenire la nuova Società poteva andare a rilento a ripudiare il Telops... 

Nella relazione del Consiglio di Amministrazione che accompagnava il Bilancio dell Esercizio 1907-1908 si legge quanto riporto sotto integralmente: "abbiamo temporaneamente sospeso la costruzione di apparecchi radiotelegrafici per ragioni di indole interna, ma abbiamo in compenso stipulato una convenzione colla Società Fiat S. Giorgio ( A ) che ci riserva l'esclusivo diritto della riproduzione e vendita del Cleptoscopio "Russo-Laurenti" già da noi provveduto con ottima soddisfazione a varie Marine estere e alla R. Marina italiana." (pag 12 doc orig)     ....CONTINUA

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