Le modifiche furono vagliate e concretate in pieno accordo con la Commissione e così fu realizzato il 2° esemplare di telemetro. -- Alla prova in Batteria il telemetro corrispose egregiamente, tanto che il Ministero della Guerra non tardò a commettere alla Galileo la provvista di 50 telemetri Amici eguali al secondo esemplare sperimentato.Il Comm. Vegni, quale proprietario della Officina, firmò il contratto di fornitura.

Era quella una ingente commessa di grandi e costosi strumenti di precisione. L'Officina non aveva mai concluso un affare così importante che, per il prezzo convenuto, prometteva di essere largamente rimunerativo e propizia occasione per rialzarne la posizione economica.

----------------------Il lavoro fu intrapreso con generale entusiasmo: tutte le parti metalliche che costituivano la gran massa della fornitura si eseguirono in officina; mentre le parti ottiche furono affidate a ditte esterne e nazionali alle quali la Direzione dell'officina era solita rivolgersi per quanto le occorreva in quel genere, dacchè erano scomparsi i consulenti ottici che l'assistevano; il Prof. Donati, astronomo e il Prof. Del Beccaro, matematico.

Quando al termine dei lavori della prima partita di 17 telemetri furono applicate le parti ottiche inviate dai fornitori, subito si riconobbe che con esse non s otteneva la necessaria definizione delle immagini. La Commissione che il Ministero della Guerra aveva mandato per il primo collaudo degli strumenti presso il costruttore li ritenne inaccettabili, quindi non in condizioni di essere collaudati in Batteria a La Spezia.

Fu un colpo di fulmine per la Direzione dell'Officina: tutte le rosee speranze svanivano. - Il proprietario stava soccombendo e certamente i suoi eredi non avrebbero continuato a sovvenzionare l'Officina in così grave insuccesso. (pag 3 doc orig). Il Direttore dell'Officina, Prof. Innocenzo Golfarelli, visto che i fornitori delle parti ottiche difettose non riuscivano a correggerle, decise di riattivare le lavorazioni ottiche che da molti anni erano state abbandonate dalla Galileo. - L'incarico fu affidato a me per essermi occupato della realizzazione del telemetro campione. --- Nei due telemetri sperimentati è supponibile che le parti ottiche applicate provenissero dall'ingente materiale residuo del laboratorio ottico G.B. Amici, che la famiglia sua aveva depositato alla Galileo per esitarlo-( Fra questo il Capitano doveva aver trovato quanto gli occorreva per gli strumenti di prova)- A nessuno nell'officina era nemmeno lontanamente balenato il sospetto che la riproduzione di quelle ottiche potesse riservare sgradite sorprese. ---

Non starò a dilungarmi sui numerosissimi tentativi fatti per riparare alla imperfezione ottica dei telemetri: le piu strane supposizioni erano state esternate dai vari montatori degli strumenti, quindi ne derivavano prove sopra prove tutte inconcludenti, trascorrendo in tal modo giornate e serate, perchè non si era scoperta la causa del difetto delle parti ottiche applicate. - - Finalmente mi venne il sospetto che il cattivo funzionamento di queste dipendesse dalla imperfezioni delle superfici, benchè si presentassero alla vista come lavoro accurato per la pulimentatura, Sostituii in un telemetro dei vecchi prismi di vetro rinvenuti nel materiale dell'Amici e ne ottenni un buon risultato pur essendo quei vetri molto deteriorati per scheggie, graffiature e molto differenti dalle misure volute. - Ritentato a rilavorare i prismi fornitici dai costruttori ai quali l'officina si era rivolta, trattandoli come parti metalliche, si ottenne finalmente il buon funzionamento dei telemetri, (pag 4 doc orig) pur non presentando le prime superfici da noi rilavorate da lucentezza dei vetri acquistati. -Tutte le parti ottiche dei telemetri furono così corrette e richiamata la Commissione ministeriale, questa li ritrovò di suo gradimento e fece spedire i telemetri alla Batteria dove superarono egregiamente le prove. In tal modo la reputazione della Galileo fu salva e l'importante affare dei telemetri Amici andò a buon fine evitando così la temuta soppressione dell'officina, chè finalmente diventata economicamente attiva. 

La buona riuscita dei telemetri Amici procurò alla Galileo la fiducia del Ministero della Guerra per la realizzazione di nuovi strumenti aventi attinenza all'ottica. - Così diversi Ufficiali delle armi dotte si rivolsero all'officina per svilupparvi loro idee su nuovi strumenti di quel genere. - Specialmente da citare furono :/ il Capitano d'artiglieria Scipione Braccialini , distinto balistico, il T. Colonnello Gaetano Faini, che si era dedicato con grande impegno e competenza alla telegrafia ottica. Essendo ,come già dissi, stato incaricato dalla direzione della Officina dei lavori d'ottica, dovetti assistere quegl'inventori per mettere in pratica le loro idee studiando in tutti i particolari gli strumenti immaginati e introdurvi quelle varianti che potevano concorrere alla buona riuscita.

Dopo la prima commessa dei 50 telemetri Amici, molti altri esemplari furono commessi dall'Artiglieria alla Galileo e questi subirono successivamente importanti modifiche. La piu importante fu quella della visione diretta della scala e della applicazione del cannocchiale ausiliario per il puntatamento di notte, poi quella del contatore per rilevare l'angolo di direzione corretto dallo scostamento. - Ai telemetri derivati da quello Amici seguì la produzione di telemetri a due stazioni, a base orizzontale, per le Batterie basse; quindi quelli a tre stazioni per alcune batterie speciali. A questi telemetri interni alle batterie fecero seguito i telegoniometri (pag 5 doc. orig), telemetri esterni alla batteria, che furono essi pure riprodotti in parecchi esemplari. ....CONTINUA

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